Tuesday, October 31, 2006

PASSANTE VERDE

Da anni frequento le autostrade italiane ( specialmente quelle del Nord) e da anni vado dicendo, a me stesso ed a chi mi sta vicino in macchina, che quelle immani strisce di asfalto nero hanno portato più danno che vantaggio. Penso che siano rimasti in pochi ad affermare che hanno accorciato le distanze ed a quei pochi io dico che forse è vero, ma mi aspetto da loro che mi dimostrino che hanno accorciato i tempi. Vengano sulla Tangenziale di Mestre, magari sulla rotatoria della Romea , per rendersene conto. Ma di un altro danno voglio parlare: quello che si riferisce alla sottrazione di terreno fertile. Provate un po' a moltiplicare la larghezza media di una qualsiasi autostrada (da 24 a 30 metri) per la lunghezza della rete totale e vi accorgerete che non si tratta di bruscolini. Cosa dire poi degli svincoli! Ogni volta che li percorro, provo ad immaginare il boschetto, lo stagno con relativo canneto, il laghetto con le gallinelle d'acqua, che ancora si potrebbero realizzare in quegli spazi, che molti usano come discariche. E' perciò con molta gioia che oggi ho letto sul "Gazzettino" , che QUALCUNO (merita le maiuscole) ha pensato di trasformare tutte le aree non asfaltate che formano la zona di rispetto, in un lungo bosco che nasconda il nero nastro. Per il momento si riferisce solo al Passante, ma speriamo che QUALCUN ALTRO voglia estendere la geniale idea almeno agli svincoli di tutta la rete italiana.+

Saturday, October 28, 2006

Ma che razza di scuola è questa?

Da buon nonno (maestro, per giunta) aiuto spesso le mie nipotine a fare i compiti. Sebbene una sia in terza ed una in quinta, l'impostazione generale è la stessa: assoluta mancanzan di metodo e tendenza al consumismo, assecondata dai genitori e, manco a dirlo, dai bambini. La "cartella" è stata ormai forzatamente sostituita da uno zaino, che se non fosse variopinto e pieno di fronzoli, sembrerebbe quello di un alpino. Al posto dei normali tre o quattro quaderni, una decina di quadernoni, che non servono a scrivere, ma ad appiccicare stereotipate fotocopie, tratte da comodi libri. Il primo risultato è quello di triplicare il peso già abbondante, il secondo , più grave , di omologare la classe ad un livello basso e privo di brio e fantasia. Anche i libri sono numerosi: c'è quello di Storia, quello di Geografia, di Inglese (?) , ecc. . ecc. Lo stesso libro di lettura è stato smembrato in opuscoletti, ben lontani dalle piccole antologie di un tempo.E poi ci sono astucci grandi come borse da viaggio, tanto che qualche genitore ha sostotuito lo zaino col carrello della spesa.

Saturday, October 07, 2006

IL CETO MEDIO

Un tempo si chiamava borhesia e, in senso dispregiativo, si aggiungeva anche "crassa" e si alludeva ai ricchi, privi di "blasone", ma provvisti di molti "dobloni".
In genere si trattava di commercianti o piccoli industriali. che tendevano ad avvicinarsi alla nobiltà (che li "snobbava") e guardavano dall'alto il popolino proletario ( che non li vedeva certo di buon occhio). Si trattava però di persone industriose e sagge, che amministravano bene il loro denaro. A Venezia molti di loro hanno costruito palazzi in riva al Canal Grande.
Una cosa è certa: allora , come adesso, controllavano il capitale e perciò . . . governavano.
Oggi invece sono tutti all'opposizione, perchè governano i poveri, che vogliono vendicarsi , formulando leggi che permettano di mettere le mani nelle tasche di questo malcapitato ceto medio, che rischia di diventare povero e perciò costretto a votare contro i ricchi.
Che garbuglio!
Ma non si potrebbe far diventar ricchi tutti i poveri, che così, appartenedo al ceto medio, voterebbero tutti per Berlusconi?
Ma se è vero che per fare un ricco sono necessari mille poveri, il rapporto tra le classi sociali sarebbe sempre incolmabile!
Se poi aggiungiamo i nobili decaduti, le cose peggiorano ancora per. . . . . .
Accidenti! Ho perso il filo.

Monday, October 02, 2006

MAURIZIO COSTANZO . . .SCIO'.. . PUSSA VIA !

Questa volta il tricheco nazionale è andato oltre i limiti !
Da vari decenni, con una costanza degna del suo nome, ci ha propinato personaggi ridicoli, incredibili, improbabili, ambigui, con i quali ha conversato amabilmente, dando loro una popolarità, se non addirittura una credibilità, che certamente non meritano. Così noi, poveri creduloni, ci siamo sorbiti i vari Mughini, Platinette, il Divino Otelma e quella strana telefonista che scrive sotto dettatura degli alieni.
Il tutto per fare spettacolo ! Ma quale indegno spettacolo ha dato ancora una volta l'erede al trono dei Savoia! Con quale coraggio ha fatto vedere la sua faccia, dopo aver ammesso di aver beffato la Giustizia Francese e con le accuse che pesano sulla sua testa, veramente indegna di una qualsiasi corona. E quell' individuo avrebbe dovuto
governare l' Italia?
Nella rete nazionale RAI UNO nello stesso momento (domenica 1 ottobre 2006) si
trasmetteva la tragica vicenda di FALCONE. L'ineffabile Maurizio ha forse sperato di fare maggior ascolto con il suo "prestigiosissimo" (si fa per dire) personaggio?